La civilta' Nuragica
Questa antichissima civiltà che popolò l'isola dal XVIII secolo a.C. fu uno dei pochi popoli nella storia capace di dominarla completamente, dalle coste alle zone più interne e meno accessibili. Di questa civiltà perduta che visse durante l'Età del Bronzo ad oggi rimangono delle grandi ed imponenti costruzioni megalitiche : I NURAGHI con i loro adiacenti villaggi . In tutta l'Isola sono ufficialmente censiti circa 7000 nuraghi. La vita del villaggio nuragico era incentrata sulla figura del re o capo tribù.
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Il nuraghe era il forte , il castello il punto di osservazione e di difesa di ciascuna tribù. Di questa civiltà si conservano anche importanti luoghi di culto come i pozzi sacri e le sepolture monumentali, le così chiamate TOMBE DEI GIGANTI.
Una collocazione a parte hanno invece le famose “DOMUS DE JANAS” letteralmente “Le case delle fate” , tombe collettive scavate nella roccia ricche di affreschi e incisioni raffiguranti divinità risalenti ad età prenuragica anch'esse numerosissime e presenti su tutto il territorio isolano. L'interesse verso queste costruzioni funebri è dettato soprattutto dalla loro “vicinanza” o somiglianza con le tombe di origine celtica.
I Fenici
La posizione centrale dell'Isola rispetto al mar mediterraneo la vide sin dalle origini al centro di battaglie feroci tra le popolazioni conquistatrici per il dominio dell'ottima posizione strategica sia dal punto di vista militare che commerciale. La Sardegna inoltre era una terra molto ricca di risorse ambientali come l'ossidiana e le grandi distese boschive.
Le prime conquiste in terra sarda le fecero i Fenici a partire dal 'VIII secolo a.C. Si deve a loro la fondazione di diverse città commerciali come le attuali Cagliari, Sant'Antioco e Bosa.
La cultura fenicia ebbe una importanza notevole che ancora oggi lascia le sue antiche tracce sul tipico artigianato sardo , dalle opere di oreficeria, alla ceramica alla lavorazione dei tessuti.
I Romani
Con la conquista dell'isola da parte dei romani si segna la definitiva scomparsa della civiltà nuragica e la riorganizzazione territoriale della Sardegna. L'occupazione romana non fu certamente pacifica. Una delle battaglie più feroci si consumò nella piana di Sanluri quando il condottiero sardo Amnsicora, (esponente della aristocrazia sardo/punica) costitui' un esercito ribelle e tento' di arrestare l'avanzata degli eserciti romani. Il bilancio fu drammatico: persero la vita 30.000 sardi e 1.300 furono fatti prigionieri.
A partire dal 238 A.C. inizio' sotto i romani un periodo di fiorente espansione economica.
Una traccia delle “grandi opere” messe a punto dall'impero romano, sono i numerosi ponti, viadotti ed edifici di pubblico interesse come l'anfiteatro romano di Cagliari o i centri termali.
I Giudicati
Dopo l'epoca romana l'isola permane sotto la giurisdizione dell'impero d'Oriente. A causa della lontananza da Bisanzio e delle numerose incursioni barbariche il territorio verrà suddiviso in Giudicati per dare una maggiore difesa e sicurezza ai territori. I Giudicati saranno dei veri e propri regni autonomi con a capo il Judex o re con la propria dinastia e discendenza.
Il Giudicato più longevo sarà quello di Arborea. Ancora oggi si ricorda la figura leggendaria di Eleonora d'Arborea che governò come reggente in nome dei figli il famoso giudicato.
Ricordiamo inoltre la presenza sempre più stabile e radicata delle repubbliche di Pisa e Genova, la cui fiorente attività commerciale creò conflitti con i poteri locali. La loro presenza finì per determinare la fine di tre giudicati (Cagliari, Torres e Gallura), il quali caddero in mano a signori pisani o genovesi.
Dal Medioevo al XIX sec:
Il 19 giugno 1324, nacque “il Regno di Sardegna”. L'anno precedente Alfonso d'Aragona sbarco' in Sardegna e iniziò la sua conquista . Sotto il dominio aragonese caddero Villa di Chiesa (Iglesias), e nel 1326 il Castello di Cagliari. I Pisani persero il loro dominio e anche il Giudicato d'Arborea dovette cedere alla conquista spagnola.
La dominazione spagnola durò sino al XVIII secolo, fino a quando l'isola passò progressivamente ai Savoia andando a costituire “il Regno Sardo Piemontese” dal quale si posero le basi di quello che poi diverrà il Regno d'Italia nel 1871.